domenica 18 novembre 2012

50 sfumature di grigio, vilipendio alla donna e mercificazione della cultura...



50 sfumature di grigio, vilipendio alla donna e mercificazione della cultura...


Datemi della elitaria, della retrograda, della borghese reazionaria, ma ormai penso che la cultura sia morta.
Lo vediamo tutti i giorni, in tv, alla radio, per strada.
Vediamo persone che non sanno distinguere capolavori da opere di marketing, che non capiscono la differenza tra eccelso, mediocre e pessimo.
Lo vediamo con il caso letterario 50 sfumature di grigio, con Twilight, con 3 metri sopra il cielo, con Justin Biber, con gli One Direction.
Ora, io non sono totalmente a secco, per quanto riguarda la cultura pop, anch'io leggo Young Adult e Urban Fantasy, anch'io ascolto Katy Perry o Lady Gaga.
Succede e penso che, bene o male, nella nostra vita tutti lo faremo: viviamo in una società, è ovvio essere coinvolti negli interessi e nelle passioni del 90% della gente. Capita e non è una vergogna.
Lo ammetto, io amo Katy Perry: la trovo divertente e le sue canzoni sono piacevoli, alcune anche molto belle. Ma stop: so che la Perry non è Chopin e nemmeno la considero tale.
Bazzicando sul web, ho scoperto 50 sfumature di grigio, il caso letterario, il capostipite di un nuovo genere di romanzo, il libro proibito delle donne, l'evoluzione della letteratura erotica... l'ho sentito chiamare in tanti modi, ma mai in quelli con cui dovrebbe essere definito: un obbrobrio letterario, l'apoteosi del brutto, dello sgrammaticato, del banale; l'involuzione dell'erotico, l'incubo di qualsiasi donna dotata di dignità, amor proprio e orgoglio femminile. Studio ragioneria -relazioni internazionali per il marketing-, ho una mezz'idea di quanto lavoro di marketing ci sia dietro a questa cosa e, sinceramente, il fatto che il segmento di mercato verso il quale è rivolto l'abbia accettato con tanta eccitazione, be', mi fa vergognare.
Non mi dilungherò troppo su questo libro, troppe persone l'han già fatto, io stessa, in altre sedi, l'ho fatto; mi limiterò ad individuare i punti principali del mio pensiero, per introdurre il vero argomento del post.
1- La totale assenza di grammatica. No, non scherzo, è davvero così: in lingua originale -non ho avuto il coraggio di leggerlo, le screen che si trovano su FB e nel Web bastano e avanzano- il libro è scritto coi piedi; verbi, aggettivi e avverbi sono messi lì, a casaccio, come se l'autrice -e i traduttori, che hanno fatto un lavoro davvero orrido- non sapessero che cavolo stessero facendo.
Penso che un buon traduttore, nonostante le evidenti mancanze linguistiche dell'originale, avrebbe comunque dovuto tradurlo in un italiano corretto.
Dopo trecento pagine, continuare a leggere sospiro, sussurro e bisbiglio diventa insopportabile, esattamente come vedere aggettivi sbagliati. Sei pallida come un morto e ti consideri cessa? Non dirai mai pelle diafana, al massimo pallida, cadaverica, bianca come un cencio.
Sono le sfumature -e visto il titolo, mi aspettavo che l'autrice lo sapesse- a dare sostanza allo scritto.
2- Lo stile discutibile. Sì, è discutibile, punto. Non è uno stile leggero e scorrevole, è orripilante.
Scritto tutto in prima persona -errore che ho già fatto e che spero di non ripetere mai, infatti sto lavorando sulla mia storia per riscriverla- e nonostante ciò certi pensieri sono virgolettati, nessuna descrizione -e quando invece c'è, è inutile nel contesto del racconto. La James ci da tutti i dettagli della sala d'attesa davanti allo studio di Mr Grey e nessuno su di lui-, nessuna introspezione, nulla. Il vuoto cosmico.
Non c'è nemmeno pathos o suspense  tutto è spiccicato lì, sulla pagina, non c'è il gusto di fare supposizioni, di sbagliarsi ed apprendere la verità o di azzeccare e gasarsi.
3- La trama inesistente. Raramente salto le pagine, mentre leggo. Ho una media di 30/50 libri l'anno -a seconda del tempo libero. Io sono quel genere di persona che, leggendo Guerra e Pace, non ha saltato nemmeno una riga delle parti storiche-, li leggo sempre per interi e so per esperienza che saltare le pagine, be', ti confonde e basta.
Un solo dettaglio saltato e si può perdere tutto il filo della storia, ma 50 sfumature è risultato tanto orrido, che ho finito per saltare le pagine: nulla di grave, ho comunque capito tutto. Perchè? Semplicissimo: tutte le scene sono uguali, i dialoghi sono uguali, i pensieri sono uguali.
Non l'avete letto? Be', provate ad immaginare di leggere 600 pagine -però dipende dall'ebook- sempre della stessa solfa.
4- I protagonisti sottili come le bambole di carta -scusate l'acidità dimostrata in questo punto. Penso che tutte le donne e le ragazze abbiano presenti le bambole di carta: figurine di carta a forma di bambina a cui cambiare gli abiti, i quali rimanevano loro indosso grazie a delle linguette.
I protagonisti di 50 sfumature sono così: piatti, monotoni, irreali. Abbiamo Ana, una ragazza sfigatissima, imbranatissima, sciattissima, invisibilissima, insomma, tutto issima. Lei dovrebbe essere la classica ragazza media, né bella né brutta, diciamo lì, sospesa tra le fighe da cartellone pubblicitario e le cesse messe sulla gogna su Facebook.
Dovrebbe, eh, perchè, per qualche strano motivo, ha una fila di ammiratori che non finisce più. Ora, io potrei accettare che li abbia per altre doti come l'intelligenza, l'umorismo, la dolcezza o altro, ma Ana non possiede nessuna dote, tranne distinguere un cacciavite da un martello perchè il suo patrigno ha l'hobby del fai da te. Mio padre fa il camionista, ma so distinguere un trapano da una saldatrice, sarò un genio? Bo'...
Ha 21 anni, è vergine -e ci sta- e non ha mai avuto sogni erotici o comunque qualsiasi altro "prurito" legato alla sfera sessuale ed emotiva.
Non so quanto sia possibile, sinceramente, perchè durante l'adolescenza le donne comunque iniziano a conoscere sé stesse, quindi almeno una cotta deve averla avuta. Ma lei no, è la vergine di Norimberga. Studia letteratura inglese e si esprime come una tredicenne, non riesce a capire il profondo significato di Tess dei D'Urbervilles e si denota una profonda -ma anche no- conoscenza della cultura dell'epoca Tudor.
Finita qua? No, tranquilli, Ana raggiunge limiti estremi: mai fatto sesso in vita sua, mai avute voglie, la prima volta in cui scopa -perchè non mi vengono altri termini per descrivere i rapporti tra lei e Mr Grey ottimo direi- viene due volte, di cui una con una semplice palpatina al seno e lui la bomba tipo martello pneumatico. Una donna normale -a parte il fatto che una donna normale non ci andrebbe mai a letto con uno così- sarebbe rimasta traumatizzata a vita e sarebbe stata ricoverata con lesioni vaginali gravi. Lei no e, anzi, il mattino dopo esegue un perfetto deep throat subacqueo in stile Cicciolina con tanto di ingoio. E senza vomitare. Complimenti vivissimi.
Ovviamente in questo libro non c'è mai limite al peggio -che credevate, che avessi finito? Illusi, questo punto è cruciale per l'argomento che tratterò dopo- e quindi un minimo di caratterizzazione di Ana ce la danno: è una ragazzina mediocre, senza arte né parte, invidiosa della sua migliore amica e succube di tutti, con un'idea alquanto bizzarra di romantico ed evidentemente bovarista -solo che Emma Bovary era anche simpatica o comunque un personaggio splendido, lei no-, vanitosa fino all'inverosimile, ma che si nasconde dietro alla lagna "nessuno mi vuole perchè sono piccola e nera" ed è viscida.
Sì, una persona viscida che, intuito -probabilmente non a livello coscio, ma tant'è- che con l'ammorreh -il sesso- può cambiare Mr Grey come più le è consono, non ci pensa due secondi e si mette all'opera. Sì, una persona così è viscida.
Passiamo a Mr Grey di cui si sa... be', tutto e niente. E' un miliardario ventisettenne che, dal nulla, ha tirato su una holding di successo che fattura miliardi investendo nello sfamare le popolazioni del Terzo Mondo e nell'agricoltura ecologica.
Vi ricordate quando dicevo di studiare ragioneria? Okay, non ho ancora il diploma, ma capirete anche voi  che una cosa così non è fattibile.
In più il signorino usa come proprie le proprietà dell'azienda e assume solo donne bionde, incorrendo in un numero di illeciti straordinariamente elevato.
Christian Grey pilota l'elicottero, il jet, è capitano di uno yacht, ha mille mila auto di lusso, suona il piano, balla da dio, ha una cultura infinita, sembra uno dei modelli di Abercrombie... devo continuare? Insomma, ha mille talenti -e miliardi in banca-, ma ha anche segreti e difetti.
E' un pervertito pericoloso: ama il bondage. Sì, ama il bondage, dunque è un sadico pervertito. Ora, io capisco che non tutti approvino il sesso in questo modo, ma un conto è, appunto, non trovarsi d'accordo, un altro è fare disinformazione come il Tg4 ai tempi d'oro e dare spiegazioni da "Psicologia per negati".
Sì, perchè se Mr Grey ottimo direi è così, è perchè sua madre era una tossica che faceva la battona -sinceramente, era necessario che facesse sia la tossica che la battona?
Che poi ci sono fior fiori di madri che, nonostante siano tossiche, cercano di dare tutto ciò che possono ai propri bambini e madri prostitute che si farebbero togliere un rene per i figli- e il magnaccia di tale buon esempio lo menava.
Ah, sì, la cara mamma si dimenticava di nutrire regolarmente il figlio, dunque gli è rimasta la fissa del cibo. Okay, arrivando al sodo, la mamma tira le cuoia e la trovano qualche giorno dopo, col bambino di fianco. Questo viene adottato dalla famiglia perfetta, ma poi viene abusato da un'amica della madre adottiva con cui, comunque, rimane in buoni rapporti...
Okay... ora, non so voi, a questa storia lacrimosa -ed assurda, se uno mi violenta, trauma a parte, ma non mi darei pace finché non sia dietro alle sbarre o lo castrerei io stessa- mi pare che sia stata costruita ad arte per dare spiegazioni tragiche ai difetti di Christian, quelli che Ana, in piena sindrome della crocerossina in fase terminale, dovrà sanare diventando una specie di zoccola patentata -un insulto alle prostitute di professione-: il bondage -che non è una perversione, ma tant'é- e la lieve tendenza allo stalking.
Sì, perchè Christian è anche uno stalker, ma questo genere di stalker ricco e bello piace alle donne. Per me, un soggetto così è ancora più pericoloso di uno stalker normale e dovrebbe stare in galera.
5- Il plagio. Sì, non lo sapevate? 50 sfumature di grigio nasce come fanfiction -un minuto di silenzio per tutte le fanwriters- di Twilight, di cui riprende paro paro la trama, inserendo elementi pseudoerotici. A casa mia, si chiama plagio, perchè è fanfiction finchè rimane sul web, citando la Meyer, la vera autrice, e riportano tutti gli avvertimenti del caso, ma quando la pubblichi col tuo nome, è plagio. Un reato.
6- Erotico, ma dove? Sì, perchè io non vedo nulla di erotico in questo libro. E' solo un brutto porno maschilista, perchè, per lo appunto -come già altre persone intelligentissime fanno notare- 50 sfumature ripropone tutti gli elementi dell'immaginario erotico maschile: una donna vergine da deflorare che diventerà una porca malata di sesso, pronta ad aprire le gambe ad ogni piè sospinto ed esperta di sesso come una pornostar navigata, una bambolina da vestire e comandare a proprio piacimento, un pene enorme che entra senza fatica e che non causa dolore nella compagna, l'assenza totale di dolori mestruali, mal di testa o semplicemente della voglia della donna, l'orgasmo femminile a comando.
Chiamatelo eros femminile... questa è l'apoteosi del maschilismo e della cultura dello stupro.

Bene, arrivati alla fine di questa breve analisi, entriamo nell'anima del post: gli effetti di 50 sfumature -ma, in generale, di qualsiasi "fenomeno letterario" creato a tavolino.
Nel lontano agosto di quest'anno ero ancora una creaturina innocente che ignorava l'esistenza di tale concentrato di bassezza, stupidità, maschilismo e pregiudizi, finchè non mi imbattei in ferocissime critiche su questo libro.
Io, che a tredici anni avevo letto Twilight e me l'ero gustato -solo il primo che, come libro a sé, non è nemmeno così pessimo, ma come primo di una serie fa veramente ribrezzo-, per poi rimettere la testa apposto, decisi di leggere questo "fenomeno" giusto per farmi un'idea... non l'avessi mai fatto!
Ma tant'é, ormai l'avevo letto ed ero in grado di criticarlo come meritava... e mi si aprì un mondo popolato da smorfiose, frustrate, superbe donniciole di infima cultura, adolescenti ancora acerbe e ignare del mondo e donne intelligenti che, evidentemente insoddisfatte da uomini che pensano più alla partita che a loro, si erano lasciate attirare in trappola.
Ed eccolo, l'esercito in grigio, armate di frustini e manette, pronte a prendere due sculaccioni e a fare da schiave a degli stalker privi di scrupoli per poi indignarsi davanti a povere bambine saudite costrette, da tradizioni millenarie fondate su principi e concetti che trovano riscontri culturali, sociali e storici, a sposare uomini trentenni; prontissime a fingersi maestre del sesso, spregiudicate Veneri esperte di kamasutra e senza pregiudizi e "paraocchi bigotti" e prime a dare della puttana alla collega carina o a criticare le prostitute, donne dalla grande utilità sociale, come affermava lo stesso sant'Agostino, donne che subiscono ogni genere di umiliazione e maltrattamento, che fin da epoche antichissime hanno rischiato la pelle per il loro lavoro, che sono state messe al rogo come streghe, che la regina Vittoria condannava alle case di cura psichiatriche, dove venivano orribilmente torturate da dottori di sani principi coi loro elettroshock e cure innovative e miracolose; le prime ad attaccare con una ferocia inaudita, a consigliare di fare più sesso quando critichi il loro libro del cuore, di essere meno bigotte e poi, quando messe alle strette, a darti della puttana o della scrofa in calore.
L'espressione della cultura popolare e della donna moderna. Moderna, sì, perchè la donna moderna non può e non deve essere emancipata e consapevole di sé, ma schiava, in modo diverso e forse più subdolo e sottile, di quanto non lo fosse secoli fa. Una donna emancipata non fa per questo mondo, non fa per gli uomini, perchè è colpevole di castrarli, di privarli d'importanza.
Non credete a queste parole? E allora girate siti, forum, social network, leggete i commenti maschilisti, vergognosi e piuttosto violenti e rendetevi conto di quanto ancora la cultura dello stupro, della schiavitù e della "donna mantenuta" sia attuale, per quanto anacronistica, per lo meno nell'Occidente liberale e democratico.
Non bisogna andare a scovare casi limite nei paesi arabi o in Africa, come lapidazione, infibulazione e donne date alle fiamme, non serve andare in India o in Cina a scovare aborti selettivi o neonate uccise perchè femmine, basta guardarsi in casa.
Le donne vanno bene nude, nelle pubblicità di auto o biscotti, ma non vanno bene, consapevoli di sé e delle proprie possibilità, nel mondo reale.
E' un discorso generale, sia chiaro, che comprende un'area culturale enorme, che comprende scenari molto differenti tra loro, ma  sono comunque realtà vere e presenti. Quanti sono stati i femminicidi quest'anno? Troppi, uno ogni tre giorni circa, secondo le ultime statistiche. E siamo ancora a novembre, c'è ancora tempo per ammazzare altre donne.
50 sfumature, con tutta la sua ignoranza crassa, i suoi pregiudizi e il suo maschilismo cronico, non è che una delle manifestazioni di questa cultura e le donne che lo seguono, fanatiche come gli integralisti islamici, convinte di essere acculturate e maestre di vita, donne di mondo, conoscitrici del sesso, della sessualità e dell'eros, maschile quanto femminile, non sono altro che vittime di una visione sbagliata delle cose.
E allora, pensano, perchè non essere come Ana? Perchè non essere piccole sfigate mediocri, con una cultura superficiale, incapaci, vuote; perchè non cercare Mr Grey e fare le mantenute di un uomo bello tanto quanto pericoloso ed effettivamente, senza arte né parte?
E allora, come ha detto mio padre, scoprendo di questo libro, che non si lamentino quando lo troveranno, il loro Mr Grey, quando finiranno in ospedale dicendo di essere cadute dalle scale, piene di lividi e costole rotte, quando lasceranno il loro aguzzino, inseguite dalle sue minacce, quando verranno subissate di telefonate e biglietti minatori e quando questo malato si farà trovare sotto casa, con un coltello od una pistola e le farà finire, loro e, nel peggiore dei casi, anche i loro figli innocenti, sul tavolo di metallo freddo di un obitorio.
Che non si lamentino, che non piangano, che non facciano le vittime: se il sogno della tua vita è essere la schiava di uno stalker, fa pure, ma poi non ti lamentare, perchè le conseguenze le conoscono anche i neonati.
Allo stesso tempo, la diffusione di questo genere di visione rischia di creare un altro problema: come scindere le donne che, forse troppo fiduciose o innamorate, si sono inconsapevolmente lanciate tra le braccia di un malato e quelle che se lo sono cercate consapevolmente, per avere il loro Mr Grey?
Sarò pessimista io, ma non credo di essere l'unica a pensarlo.
A rigor di logica, pensereste che, alla fin fine, 50 sfumature di grigio è solo un libro... sbagliate, miei cari. Perchè la James, o quella volpe del suo agente, ha deciso di sfruttare fino in fondo l'idea e quindi cosa c'è di meglio di una linea di vestiti ed intimo, di un cd e di un gioco di società basati su questo orrore?
Per quanto mi riguarda, l'abbigliamento iniziale di Ana è descritto come quello di Ugly Betty: no problema, io uso gli abiti di mio padre.
Sia mai che attiri le attenzioni del principe Harry?
Ciò che mi traumatizza è invece il cd, ossia una raccolta di canzoni che hanno ispirato il "libro". Per carità, nulla di male, io scrivo fanfiction e mi avvalgo di musica, ma comunque coerente con ciò che scrivo -di ambientazione fantasy, quindi il tripudio del folk, del rock e del metal- e, per chi l'ha letto, la stessa Stephanie Meyer, nei ringraziamenti alla fine di ognuno dei libri di Twilight cita i suoi gruppi preferiti, comunque gruppi conosciuti e molto popolari.
La James no. La James mira in alto. Ora, io capisco che anche un operaio -secondo i sogni di Marx- possa ascoltare Wagner e ci mancherebbe altro, io ascolto Chopin, Rachmaninoff, Bach, Beethoven, Clara Schumann... ma una persona che, in tre libri, ha dimostrato un'ignoranza crassa ai limiti del paradossale mi metta in un cd solo canzoni appartenenti al repertorio classico e operistico, di cui dubito seriamente capisca il significato -altrimenti ci prende per il culo, visto il libro da lei scritto-, mi sembra solo un fare la gradassa, mostrare e sbandierare una cultura che non si ha.
Lakmé (Atto I)– Duetto dei Fiori;
Bach- Adagio dal Concerto n.3 BWV 974;
Villa-Lobos – Bachianas Brasilerias n.5 – Cantilena;
Verdi – La Traviata – Preludio;
Pachelbel – Canone in Re;
Tallis – Spem in Alium;
Chopin – Prelude n.4 in Mi minore, Largo;
Rachmaninoff – Concerto per pianoforte n.2 – Adagio Sostenuto;
Vaughan Williams – Fantasia su un Tema di Thomas Tallis;
Canteloube – Chants d’auvergne, Bailero;
Chopin – Nocturne n.1 in Si bemolle minore;
Fauré – Requiem – In Paradisum;
Bach – Variazioni Goldberg – Aria;
Debussy – La Fille Aux Cheveux de Lin;
Bach – Jesu bleibet meine Freude;
Ora, non per dire, ma quanti credono che questa donna conosca davvero almeno un quarto delle canzoni messe nel cd? Sono solo titoli e nomi illustri messi lì per vendere, perchè, in una società in cui nessuno più legge o ascolta musica decente, sciorinare nomi come Chopin o Verdi fa sempre figo.
Il problema è proprio questo: sul web ho letto molti commenti che scagionano 50 sfumature dai crimini commessi -cioè, il fatto di essere un libro disgustoso- proprio per il fatto di avvicinare alla lettura -o, nel caso del cd, alla musica- gente che, altrimenti, leggerebbe solo il contratto di lavoro e forse nemmeno quello.
Sì, certo, le fan di questo "libro" -mi fa senso chiamarlo così- lo hanno di certo letto, ma senza un briciolo di spirito critico e senza avere i mezzi per comprendere il suo significato -che non è inesistente come si pensa, è solo rivoltante-, si sono fatte traviare.
Si sono avvicinate alla lettura, sì, ma di libri che stuprano secoli di letteratura, come Moccia, la Meyer, la James e tutta quella fila di autoruncoli inutili che il marketing immette sul mercato, in ogni genere letterario, per coprire tutta la segmentazione del mercato di sbocco.
Non si avvicineranno mai alla cultura, anzi! Faranno in modo che la cultura, che i grandi classici, che la musica colta, che l'arte si avvicinino a loro, snaturandola, privandola di ogni significato, di ogni scopo.
La cultura non sarà più un mezzo per capire il mondo, per capire sé stessi, l'ambiente che ci circonda, il passato, il futuro e il diverso da sé, un fine per tanti esseri umani che, come me, aspirano alla conoscenza, per quanto impossibile, di tutto lo scibile umano: sarà il mezzo con cui mostrarsi fighi, un nuovo modo, forse più glamour, di iniziare un discorso, invece del solito e neutrale "certo che oggi c'è proprio un brutto tempo".
L'abbiamo già visto con l'arte: una volta i quadri erano dipinti con perizia, magari per molti anni, magari cambiandoli e modificandoli mille e mille volte, oggi chiunque può fare arte, semplicemente gettando una latta di vernice su una tela bianca.
Non fraintendetemi, anche nell'arte astratta ci sono veri e propri gioielli, ma per il resto non capisco la logica di usare un wc come opera d'arte. Che dovrebbe rappresentare? La stitichezza?
L'abbiamo già visto con Jane Austen: la sua sottile e brillante satira sociale, sempre e comunque in linea coi tempi in cui è vissuta, è stata stravolta da folle di mocciosette che vi hanno visto la paladina della romanticheria sdolcinata e ipocrita che esse desiderano, del principe azzurro sul cavallo bianco, dell'amore ostacolato da "brutti cattivi" che poi finisce per trionfare -eh, certo, perchè in Mansfield Park è stato l'amore a trionfare, no? Fanny è stata sposata in qualità di sostituta di Mary, ma tant'é, è romantico anche essere le eterne seconde.
E allora che differenza c'è tra leggere 50 sfumature di grigio e tutti i suoi parenti, o bruciare i libri come in Farenheit 451?
Mercificazione non è diffusione: la seconda implica creare le condizioni e i mezzi per farsi una cultura, la prima no, anzi, implica eliminare i mezzi per conoscere.
La mercificazione della cultura, a mio parere, non è mai una buona cosa: comporta una denaturazione, una perdita di valori, messaggi e allegorie terribile, la più totale perdita di filologia e comprensione -non puoi assolutamente permetterti di ascoltare Chopin senza avere in mente almeno un'idea dell'epoca in cui viveva e cosa, poi, la sua musica ha rappresentato-, finché, la cultura non diventa nulla di più che i vestitini con le linguette delle bambole di carta.
A questo punto, meglio non leggere affatto e rimanere ignoranti, che leggere e diventare ignoranti superbi.

Con questo per oggi vi lascio.
Come sempre, potete essere d'accordo o no con me, io accetto tutti i punti di vista.